Ancora marginali in Italia (rispetto a Paesi come la Germania, ma anche Danimarca e Olanda) le comunità energetiche volute dall’Unione Europea, presto si svilupperanno grazie a due specifiche direttive europee.
Giovanni Battista Zorzoli presidente di Kyoto Club, in un nell’incontro sui Sistemi di controllo efficienza energetica organizzato da Coordinamento Free a EcoHouse, ha spiegato che la loro principale funzione è far diventare consapevole la domanda in quanto soprattutto i privati, dovendo investire in reti e nuove fonti energetiche, finiranno col conoscere tutti gli elementi dell’auto produzione e dell’auto consumo.
Nel convegno moderato da Francesco Ferrante vice presidente Kyoto Club, Marco Pezzaglia del Gruppo Professione Energia di Milano, ha parlato di benefici ambientali per il territorio, di modello partecipativo e di impianti che portano vantaggi diretti ai cittadini, alle piccole medie imprese e ai Comuni, tutti impegnati insieme a investire nei progetti delle più diverse forme di energia.
Reti locali ne esistono soprattutto nelle province di Trento e Bolzano, ha detto la responsabile Energia di Legambiente Katiuscia Eroe: “Esse consentono risparmi del 30- 40% nella bolletta elettrica e potrebbero tener conto di tutti quegli italiani (9 milioni) che non hanno accesso a sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
Riccardo Bani presidente di Teon azienda produttrice di pompe di calore, ha ricordato che questo sistema introdotto a fine Ottocento, oggi è in uso nel 90% dei nuovi edifici italiani ottenendo il riscaldamento dall’energia elettrica.
Infine Mauro Roglieri segretario del Green Building Council Italia (sede a Rovereto) che si occupa di promuovere le costruzioni “verdi”, ha citato il progetto che lancerà cinque laboratori per l’ottimizzazione degli edifici futuri, sottolineando l’esigenza di far emergere il potenziale innovativo del territorio.