Una nuova idea di manifestazione rappresenta di per sé un atto di coraggio che naturalmente va poi valorizzato per rispondere alle maggiori aspettative che suscita e che nel contesto attuale – questi ultimi mesi sono stati caratterizzati per la prima volta nella storia dall’assenza di fiere – ha accelerato nuove riflessioni già in atto prima della pandemia sul concetto stesso di fiera. Se Wood-Experience risponde a un nuovo modello di manifestazione dovrà puntare alla digitalizzazione come strumento per fare uno screening delle aspettative dei partecipanti e per l’identificazione di un’offerta più avanzata e innovativa rispetto al tradizionale spazio espositivo. Se la fiera si trasforma da vetrina in esperienza, come suggerisce il nuovo format, penso trasli il concetto di mostra che da statico diventa interattivo presupponendo di creare una connessione con il fruitore a livello emotivo, con dei percorsi “personalizzati” per i diversi target e con focus specifici secondo le giornate, ad esempio organizzando la sua visita a Wood-Experience in un determinato arco di tempo e in altri contesti lavorativi permettendogli di usufruire dei servizi digitali, implicando quindi una gestione dei tempi efficiente e una nuova interpretazione degli spazi. Una qualità che definitivamente potrebbe slegarsi dalla quantità dei visitatori e sostituire il “valore” dell’audience con il valore dell’esperienza!
L’importanza storica di Legno&Edilizia è indiscussa come indelebili sono le mie importanti esperienze professionali in molte edizioni a cui ho preso parte e il settore del legno continua ad avere necessità di contenitori autorevoli che lo rappresentino;e se Wood-Experience avrà la velleità di proporre la filiera completa che dal bosco arriva alla costruzione potrà identificarsi come percorso di riferimento della sostenibilità perché il protagonista principale di questa missione globale è proprio il legno! “Il legno e le sue tecnologie”, evidenziato come pay off del format, può essere valorizzato dall’innovativa e imprescindibile commistione fra canali digitali e offline con l’obiettivo di creare un racconto armonico della manifestazione: dalla materia prima alla sua trasformazione e connotazione come luogo antropizzato per dare una lettura d’insieme alla fiera che altrimenti rischia di apparire frammentata in molti mondi distinti. In una nuova visione di manifestazione ancora tutta da disegnare nelle sue innumerevoli sfaccettature, immagino anche una rete nazionale e internazionale di dialogo fra le fiere che intersecano le stesse categorie merceologiche al fine di creare sinergie a favore del settore, coerenza agli occhi degli operatori esteri e opportunità maggiori a livello globale. Oggi ci si può incontrare in tempo reale in moltissimi modi, sarà quindi il valore reale di questo nuovo contenitore a determinare il suo stesso successo!
Sonia Maritan